Pubblico una mia risposta ad Umberto de Gregorio su di un tema scoppiato su Fb e che riguarda i referendum e il rapporto fra Pd e de Magistris a Napoli.
Caro Umberto,
la strada dell’inferno (politico) è lastricata di buone intenzioni.
Ora ti dico perché con il tuo operato stai favorendo una vittoria della destra a Napoli. Il tuo forum Fb “Fumo”, innanzitutto, ospita poche critiche costruttive all’attuale amministrazione ma soprattutto opinioni che definiscono, di volta in volta, de Magistris come un pericoloso demagogo, un pregiudicato, il peggiore sindaco della storia di Napoli.
Giudizi così definitivi favoriscono il dialogo? Non penso. Sono credibili, tali giudizi, in un territorio che è stato spesso governato dalla malavita?
In questo gioco al massacro, dai ospitalità a vecchi arnesi del Pd, alle prese con inchieste che vertono sul disastro dei rifiuti e sull’avvelenamento della nostra terra – altro che le risibili multe della Tommasielli (ovviamente gravi, se così deciderà la sentenza definitiva). Fumo tracima bile di ex delle partecipate bassoliniane e financo di simpatizzanti di destra, come hai scoperto a tue spese quanto hai censurato post che riempivano di fango sia LdM che il Pd.
La balla di Fumo come luogo del dialogo sarebbe credibile qualora le critiche fossero state circostanziate e sobrie. Cosa che sempre più raramente accade sulla tua pagina.
Ma, al netto della tua buona educazione e del tuo equilibrio, molti convitati al tuo simposio sono diuturnamente impegnati in una semplice e volgare opera di delegittimazione aprioristica.
Che rende difficile raggiungere un’intesa a sinistra, sulla quale io lavoro, ad esempio.
Di fronte a questo fuoco di fila, si può innescare (ma già sta ardendo) una battaglia totale dove a farne le spese sarà l’intero centro-sinistra.
Parlamentari per grazia ricevuta attaccano quotidianamente questa giunta e trovano su Fumo la loro cassa di risonanza.
Per l’eterogenesi dei fini, Fumo, invece di promuovere il rinnovamento del Pd, fa massa critica con questi vecchi arnesi e innesca un’escalation del conflitto. Fumo, invece di parlare con i tanti pezzi di società civile (e anche del Pd) che sono presenti fra gli Arancioni, diventa il luogo d’incontro dei vecchi pezzi dell’apparato che dicono sì alle larghe intese con Scilipoti e no, sempre e comunque, a LdM.
Cosa dirà il sindaco di fronte a questi attacchi? Non lo so per certo, ma è probabile che qualcuno di noi sosterrà l’identità fra il nuovo Pd che tu vorresti costruire e il Pd del danno erariale per l’emergenza rifiuti, della malversazione… e via a buttarci fango addosso. Ecco l’escalation del conflitto.
Dopo questa piccola premessa, veniamo ai referendum. Che sono soltanto uno strumento del più ampio clima politico a cui ti sei prestato, sopra descritto.
Non mi sono mai espresso su QUESTI referendum per sobrietà, ma mi strappi le parole di bocca: sono una farsa.
La balla dei referendum come occasione del dialogo sarebbe vera se molti quesiti non suonassero farseschi.
Domande retoriche che pongono in nuce la risposta (“sei per lo spreco di soldi di Bf?” e chi direbbe no…). Domande confusionarie e false: qual è il volto storico del Lungomare? Quello del Settecento quando c’era la spiaggia? Quello della Belle epoque, per il quale dovremmo divellere le cancellate by Mendini di Bassolino? Chi ha inventato Bagnoli Futura? I soloni sotto inchiesta i cui comunicati pubblichi su Fumo in tempo reale!
Come vedi, tuo malgrado, partecipi attivamente all’escalation del conflitto. E al ricompattamento di un Pd sconfitto dalla storia, ma sempre pronto a riprodursi nei luoghi di comando. Altro che il Pd della rottamazione o del Pse, che a Napoli stanno cercando di ammazzare nella culla!
In questo contesto, o vincerà la destra, o vincerà un altro Pd – mutato geneticamente rispetto a quello che avresti voluto costruire – neocentrista e doroteo: il vecchio establishment, con innesti di Pdl. Un Pd “bad company” dal quale spero prenderai le distanze. A dimostrazione che il tuo impegno civico per la rottamazione era vero e non di superficie.
Io sono per un Pd nuovo e rigenerato, che entri nel Pse. Un partito che parli di lavoro, difesa dell’ambiente e dei diritti; che selezioni la classe dirigente per il merito e non premi quelli che attacchinavano abusivamente i manifesti. Un Pd fatto di gente che vive per la politica e non di politica. Di gente che ci crede, non di professionisti che prendono la tessera per fare carriera negli ospedali e spuntare qualche consulenza.
Un partito che avvii un vero rinnovamento, piuttosto che attaccare de Magistris per una fioriera.
Un partito in cui c’è spazio per i socialisti di Sel, gli arancioni, i comitati.
Un Pd messo in difficoltà da un clima pesante che va oltre l’onesta e dura critica politica.
Tu da che parte stai?