Dopo lo scandalo tangenti, Siemens ritorna in Russia per fare affari: dà una mano a Gazprom nel settore del gas naturale liquefatto e pianifica nuove centrali nucleari con Rosatom
Il gigante tedesco dell’elettronica Siemens ha siglato un nuovo grande piano industriale in Russia. L’azienda costruirà una fabbrica di trasformatori nella regione di Voronezh ed inaugurerà una partnership con il leader russo del settore energetico Gazprom, nel ramo delle LNG, il gas naturale liquefatto.
Il piano di investimento è stato reso pubblico, martedì scorso, dal presidente Siemens Peter Löscher, in visita a Mosca. La nuova fabbrica, prevista per il 2011, costerà 35 milioni di euro.
Il Moscow Times riporta la dichiarazione del portavoce del premier Putin, Dmitry Peskov, secondo il quale Löscher, martedì, ha incontrato al Cremlino lo stesso Capo di governo per discutere un nuovo piano di cooperazione sull’energia nucleare. All’incontro, ha partecipato anche Sergei Kiriyenko, capo della Rosatom, l’azienda di Stato russa specializzata sul nucleare.
Secondo il Frankfurter Allgemeine Zeitung, Siemens è interessata ad una joint venture con Atomenergoprom, controllata di Rosatom: la partnership prevedrebbe la costruzione di centrali nucleari.
Allo stato attuale non sono trapelate altre decisioni. Löscher, dal portale istituzionale Siemens, fa sapere che l’azienda ha avviato un piano di ricerca congiunto con Gazprom sull’LNG .
L’azienda tedesca gestirà alcune turbine di Mosenergo e OGK-2 (legate al gruppo Gazprom) e, in cambio, girerà macchinari a raggi X all’azienda medica Petromed.
Anche se mancano ulteriori dettagli, è possibile chiarire gli aspetti politici della faccenda. Siemens, indirettamente, sta aiutando la Russia ad aumentare la sua influenza nel settore energetico; ogni nuova centrale nucleare significa, infatti, immettere nel mercato estero, per Mosca, più gas naturale da vendere.
Inoltre, Gazprom era abbastanza debole nel settore dell’LNG: potenziarsi in questo ramo, significa raggiungere un vantaggio competitivo notevole; soprattutto per il fatto di dipendere di meno dai gasdotti, spesso causa di instabilità geopolitica per i Paesi che ne sono attraversati.
Il procedimento LNG, infatti, permette di trasportare il gas in modo più economico, là dove non ci sono pipeline. Il gas, allo stato liquido, occupa circa 1/600 rispetto allo stato gassoso.
Siemens, d’altro canto, spera di recitare un ruolo importante nel mercato nazionale russo dell’energia, gestito in modo oligopolistico da pochi attori.
E’, inoltre, singolare che sia proprio Löscher a giocare questa partita in Russia. Peter Löscher, infatti, era stato parzialmente toccato dal grande scandalo dei slush fund utilizzati dalla Siemens per corrompere ufficiali pubblici, in vari Paesi mondo, al fine di vincere le gare.
La Russia è stata il secondo mercato della tangentopoli Siemens, dopo la Nigeria. Questo scandalo ha gettato, inoltre, un discredito generalizzato su tutto il sistema tedesco – da sempre campione di rigore morale – e tutta la dirigenza ne è uscita malconcia. Löscher, ora, si ributta in una nuova campagna di Russia: gioverà alla disastrata immagine della Siemens?