Uzbekistan, Medvedev chiede chiarezza
L’Uzbekistan è uno “swinging state” fondamentale per la Russia, con investimenti Gazprom di grande entità. Anche gli Stati Uniti hanno notevoli interessi militari e strategici. I portavoce del governo russo hanno annunciato che i prossimi colloqui fra Dmitry Medvedev, i primi da quando è diventato presidente, e la controparte uzbeka Islam Karimov sono programmati per il prossimo maggio. Gli accordi in programma prevedono un grande piano di investimenti e forti interessi commerciali di Mosca nel settore delle energie. L’amicizia fra l’Uzbekistan e la Russia, infatti, si è rafforzata, a partire dal 2005. Anche se, a tutt’oggi, il Paese asiatico viene considerato uno swinging state: uno Stato diplomaticamente “oscillante”. In bilico fra Russia e Occidente. All’inizio del 2000, il Paese era fortemente filo-occidentale e molti erano gli investimenti americani: da parte dell’Open Society Institute di George Soros, ad esempio: mentre risalivano al 1997 gli affari fra George Bush – quando era solo governatore del Texas –, Enron e il governo uzbeko, nella persona di Sadyq Safaev. L’idillio si spezza nel 2005: Europa e America criticano fortemente Tashkent a seguito del massacro di Andijan, quando viene represso nel sangue un movimento di protesta popolare. In quell’occasione, Karimov rifiutava di istituire la commissione […]